Nonostante quello che si possa pensare ‘Avere vent’anni’ non è la classica commedia all’italiana. Come racconta il regista del film Fernando Di Leo: “Gloria Guida e Lilli Carati erano molto amate da un certo pubblico, e il fatto che io le abbia fatte ammazzare, stuprare in quella maniera feroce, non so… probabilmente quando il romoletto è andato al bar e la romoletta gli ha chiesto: ‘Com’è Avere vent’anni?’ lui le ha risposto: ‘Nun c’annà’. Mentre di solito se il film piace si dice: ‘Vattel’a vede’. Aver fatto morire quelle due, a livello inconscio avrà influito a che un film destinato ai giovani i giovani non siano andati a vederlo. Non è stato un insuccesso, perché i soldi li ha riportati a casa, ma non è stato quel successo che credevo, ho fatto male i conti”.