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Le Iene - Toffa - Il mondo degli Emo

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Krasin
view post Posted on 18/3/2011, 10:38     +1   -1




Le Iene - Toffa - Il mondo degli Emo

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Le Iene riescono sempre a portare in televisione dei servi che fanno discutere, come il filmato della iena Toffa, la quale ha indagato il mondo degli Emo e dei loro party, i Durex, attraverso la voce di una protagonista, Chiara.

Lei definisce così questi ragazzi, che si vestono soprattutto di nero, con capelli lisciati con la piastra e gli occhi neri dalla depressione, così: "Gli Emo sono dei ragazzi con il ciuffo che si vestono di nero. Il trucco rappresenta le lacrime".

Queste lacrime nascono perché l'emo è emotional, quindi tristezza e la tristezza si rappresenta con il pianto. Un concetto complesso, più facile a farsi che a dirsi. A questo gruppo apparteneva anche Davide Flauto di Amici, quello è più o meno lo stile di riferimento.

Di solito si 'tagliano', cioè fingono depressione sfregiandosi il corpo, poi si fingono bisex e le ragazze si fingono anoressiche e bulimiche e a volte riescono ad esserlo davvero.



Edited by Krasin Kronstadt - 28/2/2020, 23:34
 
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Krasin
view post Posted on 23/4/2013, 14:03     +1   -1




Giovani. Il mondo degli Emo e i raduni Durex

Entriamo nel loro mondo e attraverso le loro parole cerchiamo di capire chi sono, che senso ha il loro aspetto. La maggior parte degli Emo si fingono bisex e vivono la sessualità liberamente, non vanno a scuola, si trovano nelle piazze, nei raduni o al durex. Da ragazzi sono Emo, da adulti cosa saranno? (Veronica Centamore)

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"Emo": tendenza adoescenziale del ventunesimo secolo. Di difficile definizione, trova il suo collante nella musica e in alcune community su Internet. Il termine emo (o emo-core) si riferisce ad un genere musicale inizialmente compreso all'interno del punk rock, e considerato un suo sottogenere. Tuttavia, nella sua evoluzione più moderna, include anche sonorità di tipo melodico orientate all'indie rock e all'alternative rock. Se in passato il termine emo era usato per descrivere un fenomeno in origine musicale, oggi pare sia diventato un'ondata culturale tra gli adolescenti, in Inghilterra e Stati Uniti all'inizio, e poi in tutto il mondo: ovviamente grazie a Internet.

Ma cosa vuol dire specificamente Emo? «Nella sua interpretazione originale, il termine fu utilizzato per descrivere la musica di Washington DC della metà degli anni '80 e le band associate ad essa. Negli anni successivi, fu coniato il termine emocore (abbreviazione di “emotional hardcore"), usato per descrivere altre scene musicali influenzate da quella di Washington. Il termine emo deriva dalla volontà della band di "emozionare" l'ascoltatore durante le proprie esibizioni» (Wikipedia).

Ma la faccenda è un po’più complessa, e si evince che il termine indica qualcosa probabilmente di più sfuggente, fatto di atteggiamenti, convergenze virtuali, abbigliamento e, magari, antidepressivi. Una cosa però è certa, che i ragazzi «emo» troverebbero il loro luogo di scambio in comunità web crocevia di testi e note ma anche di confessioni, con spazio alle emo-zioni, senza censura e con riferimenti più o meno espliciti al suicidio, una sorta di pessimismo cosmico di leopardiana memoria (ovviamente in maniera più prosaica). La puntata di lunedì 20 settembre 2010 della trasmissione televisiva "Le Iene", ci aiuta a capire meglio questo mondo. Ciuffo lungo, capelli piastrati, camicetta a quadretti, pantaloni neri attillati e trucco sugli occhi. Queste sono le caratteristiche del "ragazzo emo". L'aria un pò funesta induce a pensare che siano tristi, depressi, che non si divertano per niente e invece... la testimonianza di Chiara, (quindici anni, che fino a qualche mese fa era un'emo e partecipava a quasi tutti i raduni) ci aiuta a capire l'universo in cui ruotano questi giovani alternativi.

D. "Chiara chi sono gli emo?" R. "Gli emo sono dei ragazzi col ciuffo che si vestono di nero"

D. "Perchè avete un trucco così pesante?"R. "Il trucco rappresenta le lacrime. Emo: emotional, tristezza, rappresenta lo stile quindi si tagliano e fanno i finti depressi. La maggior parte finge di essere bisex e fanno sesso. La maggior parte non va a scuola, si trovano nelle piazze, nei raduni o al durex"

D. "Che cos'è il Durex?" R. "Il durex è un locale in cui gli alternativi si ritrovano"

Andando avanti con la video intervista scopriamo che ci sono varie tipologie di emo: ad es. c'è la sin queen. Si tratta di un'emo colorata. La ragazza con l'exstetion, si mette spesso i tacchi, reginette della scena, traducendo in italiano.

R. "Capelli sfosforescenti, vestiti strani ma soprattutto sono magrissime molte anoressiche o bulimiche per scimmiottare le modelle. Una sin queen inizialmente considerata ridicola diventa apprezzata quando passa allo status di vip e questo avviene in base alle amicizie e alle visite che riesce a "raccogliere" su Netlog". Netlog è un social network (una specie di Facebook semplificato) una chat. Minimo bisogna avere 16.000 amici per essere "considerati". Visto che bisogna impiegare parecchio tempo per "raccogliere" tutti questi amici virtuali un'altra soluzione può essere quella di "farsi" un VIPNETLOG l'importante non è fidanzarsi ma arrivare a "farselo" e soprattutto farsì che tutti lo vedano. Così si diventa subito popolari e "accettati".

D."Cosa si fa ai raduni?" R."Si beve, si fuma, c'è gente che fa sesso (dai tredici ai diciasette/diciotto anni). Droga non molta più che altro solamente canne. Un buon 98% va al durex per farsi i tipi e scopare. Ad ogni durex c'è una gara tra ragazze a chi se ne fa di più. Una bella ragazza può arrivare a una quindicina anche tutti insieme. La maggior parte delle persone fa sesso senza preservativo. Molte hanno abortito senza neanche sapere chi fosse il padre. Mettono la testa apposto per un paio di mesi e poi ricominciano. I ragazzi che vanno ai raduni partono da tutt'Italia, si prostituiscono per avere (50 euro) i soldi del viaggio, adesso utilizzano pure gli spogliarelli in rete con tanto di ricarica poste pay".

I durex durano tutta la notte si fanno una volta al mese in discoteche diverse. Una troupe delle Iene, ovviamente in incognito, è andata a filmare un incontro durex. Tutti giovanissimi. Nella toilette un ragazzo con una piastra si stira il ciuffo mentre una fila d'attesa non aspetta altro. Promiscuità in bagno e ovunque. Dopo una parvenza di normalità in pista, i ragazzi cominciano a toccarsi, donne con uomini, donne con donne e uomini con uomini, dopo si spostano in una sala a parte per "completare l'opera" e così tutta la sera. A conclusione del servizio si chiede alla ragazza un pensiero in merito al futuro. R. "Il futuro? Vivono alla giornata" (alla nottata verrebbe da dire).

Altro che tristi e depressi... quello che è venuto fuori dal servizio è una generazione di adolescenti allo sbando che per farsi accettare dal branco si presta a qualsiasi cosa, anche alla prostituzione fisica oltre che emotiva. Divertendosi a loro modo. Una domanda sorge spontanea... ma i genitori dove stanno??? A tal proposito domenica 3 ottobre in una puntata della trasmissione "Domenica 5" la madre di una ragazza 'sin queen' chiamata in causa a tal proposito interviene dicendo che non bisogna giudicare le persone basandosi soltanto sulle apparenze.

Certamente la signora ha tutto il nostro plauso ma forse la stessa non si è resa conto del fatto che il fenomeno non riguarda una questione puramente estetica ma soprattutto un 'modus vivendi' che invita alla promiscuità sessuale oltre che all'uso di droghe, da parte di una generazione di adolescenti, che preoccupa parecchio specialmente se proiettato in una prospettiva futura. E a chi dice che si tratta soltanto di una fase che abbiamo attraversato tutti... verrebbe da dire ironicamente... magari! no!! Personalmente non ricordo di aver attraversato una tale fase! E voi?

serviziocivilemagazine.it

Edited by Krasin - 7/5/2013, 23:13
 
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Krasin
view post Posted on 7/5/2013, 22:39     +1   -1




Gli emo: cosa vogliono dirci?
di Lucia Imperatore

Le vecchie generazioni, da che mondo è mondo, sono sempre propense ad allarmarsi per le tendenze dei giovani che, per loro natura risultano estreme rispetto all’epoca storica in cui si manifestano. Corsi e ricorsi. Talvolta gli adulti hanno ragione a preoccuparsi, altre volte un pò di meno.

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Il compito evolutivo per gli adolescenti, come ci ricorda Eric Erikson, è per definizione quello di differenziarsi dai propri genitori allo scopo di definire una propria identità che li porti nel mondo adulto. Questo passaggio non è privo di sofferenza, poichè avviene nella lotta tra il desiderio di restare bambini protetti dall’ala amorevole dei genitori e quello di ritagliarsi il proprio posto nel mondo. Le modalità con cui avviene la transizione sono diverse tra un ragazzo e l’altro e si manifestano spesso in mode e tendenze che, assumendo delle peculiari caratteristiche, creano nei ragazzi un senso di appartenenza.

Gli emo

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E’ questo il caso degli emo, un fenomeno constroverso nato tra gli adolescenti americani e inglesi e poi diffuso in tutto il mondo, soprattutto grazie ad internet. E’ nato come genere musicale di stampo punk rock ed è diventato poi un modo di essere e di sentire.

La parola emo si riferisce ad una spiccata propensione all’emotività, ma non può non colpire l’assonanza con il suffisso greco che richiama al sangue.

Questa tendenza si caratterizza anche per un certo tipo di look, che consiste nell’indossare jens consumati molto stretti e aderenti, t-shirt corte raffiguranti le band preferite, o maglioni larghissimi, i richiami allo splatter o al vintage, capelli che coprono il viso accompagnati da un’imponente frangia asimmetrica, gli occhi bordati di nero e scarpe da ginnastica, soprattutto Converse o Vans. Gli accessori sono spesso cinture e collane (più simili a collari) con borchie colorate e un gran numero di bracciali che coprono i polsi.

L’emo-tività

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Dai suoi coetanei maschi, l’emoboy è considerato un ragazzo viziato ed annoiato, che avendo tutto si crea problemi inutili per farsi commiserare. Uno studio dell’Università del Michigan sostiene invece che i ragazzi emo siano molto amati dalle ragazze, perchè dolci e gentili, presenti e comprensivi, il nuovo maschio che si differenzia dal macho a cui siamo abituati, proponendo il ritorno di un uomo romantico e sensibile, capace di capire e realizzare tutti desideri della propria partner.

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Più che l’abbigliamento, la caratteristica principale degli emo è quella di manifestare un umore depresso, stile “I dolori del giovane Wherter“, in cui le emozioni vengono amplificate senza censura, specialmente la tristezza, manifestando un’estrema fragilità. Sembrano non mancare gli inviti al suicidio. “Non sarò mai un vero Emo finchè non mi suicidio” -la frase pietra dello scandalo, oppure – “picchiare qualcuno con questa pettinatura non è un reato”. Così come ogni tendenza giovanile ha le sue droghe, quella prediletta dagli emo sembra essere l’antidepressivo. Preoccupante è anche la tendenza degli emo ad autolesionarsi, specialmente con tagli sui polsi che vengono nascosti dai bracciali. Il bello è che, al contrario di altre mode guardate con rispetto e ammirazione dagli altri adolescenti, gli emo sono spesso bersaglio di scherno da parte dei coetanei.

Una cultura, insomma, dell’emarginazione sociale e della sofferenza profonda, con cui i giovani gridano tutto il loro dolore.

Proviamo a capire

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Negli ultimi anni, la tendenza del disagio mentale si è spostata vero le “sindromi dell’impulsività“: si registra un forte incremento del disturbo borderline di personalità, delle condotte autolesionistiche, delle violenze in famiglia e dei disturbi alimentari e si abbassa l’età delle azioni criminali. In una società che corre, anche la mente si mette in carreggiata.

Con questo non voglio dire che gli emo abbiano un disturbo mentale, voglio semplicemente sottolineare una tendenza generale nei tempi che cambiano. La nostra epoca, al contrario delle precedenti, incentiva l’espressione delle emozioni, sia nelle programmazioni scolastiche, sia attraverso una maggiore apprensione dei genitori, sempre più combattuti e fragili, sia attraverso un sistema mediatico (i social-networks, le pagine personali, i blogs) che permette la condivisione su larga scala dei propri vissuti. Questo fenomeno sarebbe molto positivo se ci fosse allo stesso tempo un’azione di contenimento emotivo che faciliti la crescita in un clima di sostegno. Purtroppo non è così.

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Se un mio paziente condivide con me un vissuto molto doloroso, è mio compito non mandarlo a casa devastato dalla sofferenza, ma prendermi cura di lui, in modo che riesca a gestire quello che sente e non avverta il bisogno di mettere in atto condotte pericolose che gli permettano di sentire meno dolore. Allo stesso modo un genitore deve spingere i propri figli ad esprimere il disagio che sentono, ma dopo non deve scappare per paura di stare vicino alla sofferenza dell’altro. Il suo Sè deve mantenersi forte ed integro per fare da contenitore al dolore del proprio ragazzo, dandogli degli strumenti comportamentali e valoriali per affrontare le difficoltà della vita.

Questo articolo vuole essere un appello ai ragazzi a parlare del loro disagio e un appello ai genitori a mantenersi la paura di stare vicini ai figli in maniera profonda, ascoltandoli e
sostenendoli nella loro crescita.


psicozoo.it
 
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Krasin
view post Posted on 21/5/2013, 10:40     +1   -1




Aggressioni contro gli emo, a Manchester saranno crimini d’odio



Giro di vite della polizia di Manchester contro le aggressioni ai danni di emo, punk e metallari. Da oggi rientrano nelle violenze a sfondo razziale e religioso.

La decisione arriva dopo una lunga campagna seguita all’omicidio di Sophie Lancaster, una giovane di 20 anni uccisa dal branco a causa del suo stile dark:

“Combattiamo da anni anni contro l’intolleranza e il pregiudizio – racconta Stacey Elder, un’amica di Sophie – Nell’area di Manchester abbiamo intrapreso l’iniziativa di includerli nei crimini d’odio. È fantastico. Il governo sarà informato e potrà intevenire a livello nazionale”.

Le pene non saranno più severe, per questo bisogna attendere una normativa statale. Ma questa disposizione permetterà alla polizia di intervenire con più efficacia.

“Se siete stati vittima di un crimine d’odio, qualunque sia la motivazione, fatevi avanti, raccontateci la vostra esperienza – dice ai microfoni Garry Shewan, agente di polizia della Greater Manchester – Noi indagheremo e porteremo la questione in tribunale come crimine d’odio”.

I giovani rappresentanti di queste nuove e vecchie culture urbane subiscono spesso aggressioni, così come chi viene attaccato per il colore della pelle o per il credo religioso:

“Ci mostrano le pistole e inveiscono contro di noi, ci inseguono – spiega Victor Ziolek, uno studente di Machester – Cose del genere”.

“Non sono mai stata minacciata in modo violento – ammette Drew Sitton, una giovane studentessa – mi è capitato di sentire insulti gridati dall’altra parte della strada, ma alcuni amici sono stati minacciati con le armi e picchiati”.

La prossima battaglia per la fondazione che prende il nome della giovane Sophie è ottenere la modifica della legislazione britannica che, al momento, non riconosce questi reati come crimini d’odio.

it.euronews.com
04/04
 
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Krasin
view post Posted on 11/6/2013, 05:24     +1   -1




Come un emo vede la sua famiglia

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Facebook Ma Vai a Cagare .__.
 
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Krasin
view post Posted on 13/6/2013, 07:04     +1   -1




Hitler che era un emo?...

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Facebook Barzellette.it
 
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Krasin
view post Posted on 6/11/2013, 11:01     +1   -1




**ZELIG*W GLI EMO** » il mondo degli emo



Pubblicato da crigiu
 
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Krasin
view post Posted on 1/12/2013, 12:12     +1   -1




Yep....nothing like those EMOO girls....

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Krasin
view post Posted on 19/12/2013, 12:37     +1   -1




Repubblica Tv - Emo e "metallari" in piazza del popolo.



Caricato in data 21/nov/2008
 
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Krasin
view post Posted on 9/1/2014, 10:43     +1   -1




Sono un emo ma non sono scemo :B):

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imposetonanonymat
 
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Krasin
view post Posted on 7/6/2014, 18:04     +1   -1




Hitler, the original emo kid



zombiepanda.com
 
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view post Posted on 1/2/2020, 17:05     +1   -1
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Alzi la mano chi si ricorda degli emo. Tutti vero? Si trattava di una cultura, anzi di una sottocultura nata verso la fine degli anni 80 ma che ha raggiunto il suo apice agli inizi degli anni 2000, in particolare con la ribalta, tra i tanti, di gruppi come i Tokio Hotel, i My Chemical Romance e i Paramore.

Se quella emo è una sottocultura musicale derivante dall’emocore (crasi di “emotional hardcore”) le band così definite avevano l’obiettivo di “emozionare” gli ascoltatori con la loro musica. Con il veloce dilagare della moda però non si è trattato più solo di un fenomeno musicale bensì di qualcosa di più complesso che riguardava il mondo adolescenziale, ma non solo. Gli emo si distinguevano per il loro modo di vestire, che ricordava la cultura punk e gotica, e uno stato d’animo sempre tendente alla malinconia. Poi, all’improvviso, il loro declino è avvenuto tanto rapidamente quanto la loro ascesa e gli emo sono scomparsi, o meglio, si sono evoluti in altre culture e subculture.

Ma la domanda è una sola: che fine hanno fatto gli emo?

Su Reddit cheezeblock777 ha chiesto agli altri utenti “Emo dei primi anni 2000, che combinate adesso?” Il post ha riscosso un grande successo e in molti hanno postato la loro foto del prima e del dopo. Le abbiamo raccolte nella nostra gallery insieme a qualche emo famoso. Ve li ricordate?

By www.105.net/gallery/tutto-news/235...gli-anni.html#1

Nella foto Gerard WayEx fondatore dei My Chemical Romance, è stato tra le persone più influenti della cultura emo. Dal 2014 ha avviato una carriera solita.

Attached Image: emo

emo

 
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view post Posted on 20/2/2020, 00:50     +1   -1
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Gli Emo di Zelig al Saint-Vincent Resort & Casino

17 lug 2012

Mancio & Stigma interpretano gli Emo per Saint-Vincent Resort & Casino TV

 
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view post Posted on 28/2/2020, 23:32     +1   -1
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We need never be ashamed of our tears.


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