La bisessualità di Capucine
Oggetto dell’ossessivo e bollente desiderio di Barbara Stanwyck in
Walk on the wild side, Capucine dichiarò in un’intervista (rilasciata solo pochi anni prima del suo drammatico suicidio all’età di 61 anni) la sua preferenza per le donne. Un’affermazione che non sorprese i più, visto che da anni voci e insinuazioni sulla sua bisessualità la seguivano ovunque andasse. Nata in Francia nel 1928,
Capucine aveva esordito giovanissima nel mondo dell’alta moda. A Parigi la sua bellezza sofisticata, il suo portamento altero e quell’allure che incantava immancabilmente lo sguardo avevano conquistato subito e perdutamente il cuore di Givenchy e Dior. Il suo volto iniziò così ad apparire sulle passerelle e le riviste più prestigiose, con indosso gli abiti più esclusivi. Le creazioni più costose.
Dalla Haute Couture al cinema il passo fu fulmineo. Arrivata a Hollywood, la giovane attrice affiancò sin dalle prime pellicole diversi mostri sacri (incluso William Holden con cui ebbe una lunga relazione, nonostante l’attore fosse allora sposato), tuttavia la sua carriera nella mecca del cinema non riuscì, per strani incroci del destino, ad uguagliare il successo di altre dive. Tornata in Europa, lavorò in diversi film francesi ed italiani, ma la depressione e il bipolarismo di cui soffriva la portarono lentamente alla morte. Una morte voluta e cercata che arrivò una mattina del 1990 quando l’attrice, vinta dalla vita e dalla malattia, si buttò tragicamente nel vuoto.
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