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Laura Puppato,

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Krasin
view post Posted on 22/11/2012, 05:12     +1   -1




Laura Puppato
Capogruppo Pd Regione Veneto, candidata alle primarie

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Mi presento: sono Laura Puppato e sono nata a Crocetta del Montello cinquantadue anni fa.
Sono sposata e ho due figli.
Prima di diventare Sindaco di Montebelluna, nel 2002, mi occupavo della mia azienda che opera nel settore assicurativo e finanziario svolgendo anche attività sindacale nello SNA , oltre ad aver ricoperto un ruolo rappresentativo a livello nazionale nel mio gruppo aziendale.
Dopo il primo mandato, sono stata rieletta nel 2007.
Appassionata di diritto, il mio sogno nel cassetto era diventare magistrato. Conseguita quindi la Maturità
Magistrale, mi sono iscritta alla Facoltà di Scienze Politiche interrompendo però gli studi al 3° anno a seguito della nascita di mia figlia Annagiulia.
Nei primi anni Novanta (dal 1990 al 1995), sono stata socialmente impegnata a favore delle popolazioni
coinvolte nel conflitto della ex Jugoslavia, in particolare Croazia e Bosnia.
Ciò che mi guida nel mio impegno sociale e pubblico è la volontà di salvaguardare il mondo in cui viviamo e
promuovere la cultura e la partecipazione alla vita del proprio territorio.
Sono stata attivista per oltre 15 anni nella sezione del WWF Montello Piave e, questo mio impegno mi ha
portata, nel 2002, ad accettare la candidatura a Sindaco della città di Montebelluna. Si trattava infatti di
decidere sul futuro della città riguardo al tema dei rifiuti essendoci in progetto la realizzazione di un
inceneritore.
Tra le mie passioni, la lettura, la musica (mi piace anche cantare), la montagna, che amo sia in inverno che in estate, e tutto lo sport in generale.

Laura Puppato ha risposto così alle nostre domande:

Europa e Integrazione europea


1) Secondo Lei, l’obiettivo dell’Europa deve essere la creazione di uno Stato Federale Europeo? Lei è favorevole a questa prospettiva in tempi brevi?

Tra gli obiettivi dell’agenda politica europea, all’ordine del giorno, non vi è di certo quello della federazione europea. E’ anche vero, però, che di strada ne è stata fatta, e non poca, se pensiamo all’istituzione del Parlamento europeo, primo esempio nella storia di parlamento sovranazionale, e alla moneta unica che ha sostituito monete nazionali forti come il franco francese e il marco tedesco.
Dopo la creazione dell’euro, non esistono più avanzamenti intermedi da perseguire in direzione dell’obiettivo dell’unificazione federale.
L’obiettivo a questo punto è la nascita di un governo federale, l’unico in grado di perseguire un’unica politica economica, estera e di sicurezza.
Solo la nascita di uno Stato federale europeo può consentire all’Europa di svolgere il ruolo che le compete sul piano continentale e mondiale.


2) Quali sono i tre principali settori dove, secondo lei, i poteri del Parlamento Europeo dovrebbero essere rafforzati ed estesi?

In occasione delle diverse revisioni dei trattati, i poteri del Parlamento europeo in seno alle istituzioni europee hanno continuato a rafforzarsi soprattutto su alcune tematiche quali l’agricoltura e l’ambiente.
Vanno rafforzate e armonizzate le politiche comunitarie in materia di:
Fiscalità
Politica Estera
Lavoro e Sicurezza
L’uniformità legislativa in queste aree potrà garantire una reale cittadinanza europea, non solo ai singoli ma anche alle aziende: pari condizioni significheranno una certa stabilità, non priva comunque di possibilità continue di evoluzione, determinate dalle esigenze che emergono via dagli Stati membri.

3) Lei è d’accordo con l’affermazione secondo cui la mancanza in seno al PE di un forte gruppo parlamentare realmente europeista sia una delle ragioni del rallentamento del processo di integrazione europea?

Sono d’accordo. In molti Stati permane una visione molto nazionalistica e utilitaristica dell’Europa.
Ex Polonia – Repubblica Ceca: sembrano aver aderito all’U.E. per fruire dei relativi vantaggi economici, ma senza tener conto dell’impegno – in molti e vari ambiti – contestuale.


4) Secondo il suo punto di vista, cosa bisognerebbe fare per incentivare e favorire il processo di integrazione europea?

Favorire il più possibile la circolazione e lo scambio fra le persone.

Diritti Civili

1) Secondo lei, sul tema dei diritti civili, l’Europa dovrebbe poter stabilire delle linee guida che tutti gli Stati europei devono poi rispettare?

E’ importante su questi temi in particolare l’immigrazione/ emigrazione, la sicurezza e il lavoro l’Europa faccia sentire un’unica voce.

2) Sul testamento biologico, lei sosterrebbe in Europa, se ne avesse la possibilità, una legge di indirizzo basata sugli stessi principi del progetto del Senatore Ignazio Marino?

Il diritto di permettere ad ogni persona di indicare le cure e i trattamenti che ritiene accettabili per se stesso, nel caso in cui un giorno, per un incidente o una grave malattia, diventasse incapace di intendere e di volere è un diritto importante e sacrosanto su cui è necessario definire delle linee, per non ritrovarsi in situazioni dolorose come quella di Eluana Englaro.
Si tratta di una battaglia per garantire il diritto di autodeterminazione di tutti gli individui.


3) Si batterebbe in Europa per ribadire che le coppie omosessuali debbano avere gli stessi diritti di quelle eterosessuali?

In tema di diritti civili non vi possono essere discriminazioni. Meno che mai nella per questioni attinenti la sfera sessuale.

4) Qual e’ secondo lei il giusto equilibrio tra il rispetto dei diritti e il rispetto delle coscienze individuali?

Lo Stato deve riconoscere i diritti fondamentali delle persone. Poi in coscienza il soggetto potrà avvalersene oppure no.
Non possono prevalere scelte ideologiche.


Sicurezza sul lavoro, salario minimo, Welfare

1) Alcuni Stati europei sono contrari ad una regolamentazione europea dei diritti dei lavoratori. Di fronte ad una ipotetica minaccia, da parte di alcuni Paesi, di uscire dall’Unione nel caso in cui si andasse in quella direzione, lei privilegerebbe l’estensione dei diritti o il mantenimento di tutti i membri?

Credo che lo stare in Europa offra, proprio a quei Paesi una grande opportunità che non possono sicuramente rifiutare al di là di dichiarazioni di abbandono che lasciano il tempo che trovano. In ogni caso non avrei dubbi :sicuramente l’estensione dei diritti, l’Europa si fa per non tornare indietro….

2) Il PD ha riconosciuto come battaglie centrali negli ultimi mesi quelle per il salario minimo e la sicurezza sul lavoro, oltre a quelle da sempre portate avanti nei campi della salute e del Welfare in generale. Secondo lei, è pensabile l’idea di un “welfare europeo”, ovvero di stabilire delle garanzie minime per i lavoratori e i cittadini degli stati membri? Quale potrebbe essere un obiettivo realistico in questa direzione, e come potrebbe essere conseguito?

L’idea di un “welfare Europeo” è sicuramente un’idea importante. Un obiettivo realistico in questa direzione potrebbe essere una armonizzazione della legislazione in materia di: uniformità età pensionabile (eccezione lavori usuranti); assistenza sanitaria e ammortizzatori sociali.

Ambiente, Trasporti ed energia

1) Secondo lei, le politiche per la lotta al surriscaldamento globale dovrebbero essere incoraggiate anche se a discapito della crescita economica e dell’occupazione?

Di fatto, è possibile favorire la crescita economica e l’occupazione con programmi per l’innovazione. Si tratta di valorizzare aspetti diversi della cosiddetta crescita, e di cambiare gradualmente la nostra mentalità “occidentale” abituata a pensare al progresso solo come maggiore produzione e consumo.

2) Oggi “i fondi comunitari dedicati a tutelare l’ambiente sostengono vari progetti, quali la costituzione di economie rurali, competitive e rispettose dell’ambiente, con la maggior parte dei fondi destinati agli agricoltori, l’adeguamento del settore della pesca all’impoverimento degli stock di pesce, o i programmi ambientali che incoraggiano la tutela dell’ambiente in tutti i progetti politici.” Secondo lei, sarebbe giusto spostare una parte di questi fondi ambientali da pesca e agricoltura al sostegno delle energie rinnovabili? Se si, quanti di questi fondi (una piccola parte/una buona parte/la maggior parte).

Credo che si possa perseguire la tutela di un agricoltura compatibile di cui vi è uno straordinario bisogno oggi anche sostenendola dal punto di vista energetico e quindi deviando parte dei fondi a chi lavora con questo scopo.
Credo anche che l’Europa giochi una partita fondamentale per il suo futuro nell’investire sulle politiche ambientali con particolare riferimento a risparmio energetico, riduzioni emissioni in atmosfera e produzione di energia da fonti rinnovabili. Qui bisogna investire e molto. Per il bene di tutti, agricoltori e pescatori compresi.


3) In considerazione delle peculiarità dei prodotti enogastronomici e delle biodiversità agricole italiane, e di quanto esse rappresentano in termini di ricchezza nazionale e di incentivo alla nostra offerta turistica,
crede che gli europarlamentari italiani dovrebbero fare blocco per difenderli se necessario? Secondo lei, in casi come questi è più importante privilegiare l’interesse nazionale o la solidarietà come gruppo europeo?

Fare fronte comune per difendere i prodotti enogastromici, la biodiversità non è solo un interesse nazionale…è un valore culturale, ambientale e storico di interesse sovranazionale.

4) La questione del nucleare e’ abbastanza complessa e riguarda, tra gli altri, costi effettivi (costruzione, mantenimento e funzionamento, smantellamento), messa in sicurezza degli impianti e delle scorie prodotte, tempi di costruzione, comprendente anche l’accettazione da parte delle popolazioni vicine al luogo interessato, e gas serra, in un delicato bilancio che non sempre risulta a favore delle centrali a fissione rispetto ad altre forme di energia alternativa. A suo modo di vedere, in un programma europeo per la differenziazione delle fonti energetiche, quale ruolo deve essere riservato al nucleare ? E perché ?

Il ritorno all’energia nucleare nasconde pericolose incognite. Il governo inganna i cittadini e le imprese promettendo la riduzione del costo dell’energia elettrica e l’indipendenza energetica dell’Italia dall’estero.
La via da seguire è invece quella di potenziare gli investimenti nel settore delle energie rinnovabili e sul risparmio energetico, come insegna la nuova amministrazione Usa del presidente Obama. Un impegno per trovare fonti alternative a quelle fossili che, al contrario, questo governo ha cercato in questi mesi di indebolire in ogni modo.
Il ritorno al nucleare non serve nemmeno per contrastare la recessione visto che gli enormi investimenti necessari a costruire nuove centrali (circa 5 miliardi di euro per impianti), diventerebbero produttivi non prima di 5 o dieci anni. Non serve a ridurre i consumi di petrolio visto che questo è oggi utilizzato soprattutto nei trasporti e negli usi civili e pochissimo per produrre elettricità. Non serve per combattere i cambiamenti climatici, che si combattono puntando su soluzioni immediate e molto meno costose come l’efficienza energetica e le fonti pulite a cominciare da solare.
Ecco allora che un programma Europeo per la differenziazione delle fonti energetiche è una priorità.

Libertà d’informazione

1) Secondo lei, il problema della concentrazione del potere mediatico all’interno dei singoli Paesi europei deve essere affrontato principalmente come un problema legato all’antitrust e alla concorrenza, oppure come un problema legato alla democrazia? In ogni caso, crede che si dovrebbero stabilire a livello europeo dei tetti pubblicitari per i diversi mezzi di informazione (TV, carta stampata, internet, etc.)?

Il problema della concentrazione del potere mediatico va affrontato principalmente come antitrust, purchè l’autorità preposta abbia effettivamente poteri di intervento.
E’ sicuramente anche un problema di democrazia…da questo punto di vista investe direttamente la sfera politica.
I tetti pubblicitari possono divenire una necessità di difesa del consumatore qualora si verifichino sovraccarichi pressori ed emotivi in soggetti più fragili tra i quali i bambini.


2) Secondo lei le regole minime sugli standard di democrazia per i Paesi della UE, anche per Paesi che ne fanno già parte, devono considerare anche i temi della libertà d’informazione? A suo giudizio, la situazione italiana come dovrebbe essere valutata secondo criteri in questo campo (normale, delicata, grave, molto grave)? E secondo lei come dovrebbero essere affrontate eventuali violazioni di questi standard da parte di Paesi già membri?

Molto grave. Siamo in una situazione di concentrazione e controllo dell’informazione.
La UE ha obbligato i paesi dell’Est ad abbandonare le loro leggi “comuniste” per entrare in Europa e poi permette all’ Italia che il primo ministro controlli la RAI, le televisioni private ed una parte dei giornali.
E’ importante che l’Unione europea tuteli quello che si configura come uno degli aspetti più importanti della libertà di espressione, e cioè la libertà dell’informazione.
Non è un problema italiano, è europeo.


3) Cosa ne pensa della possibilità, di cui si parla in questi giorni, di emanare leggi che in qualche modo limitino e controllino il flusso di informazioni su internet?

Si tratta di una questione delicata. Da un lato la libertà di espressione e dall’altro l’importanza di garantire un’informazione corretta.
Bisognerebbe rafforzare i poteri della polizia postale e della comunicazione - reparto specializzato per tutte quelle attività di controllo/repressione degli illeciti penali ed amministrativi rientranti nella vasta e complessa materia delle comunicazioni, incluse (ed in primis ovviamente) le attività illecite perpetrate per mezzo della rete internet - .
Sarebbe importante arrivare ad una armonizzazione della legislazione in alcune materie (pedopornografia on line , siti razzisti etc ) e pensare ad una polizia postale con competenze a livello europeo.


Impegni personali se verrà eletta

1) Oggi i dati sulle assenze dei singoli deputati europei sono riservati. Lei è disposto ad impegnarsi a rendere pubblici i dati riferiti alla sue assenze? E’ favorevole a votare una modifica dei regolamenti perché il Parlamento Europeo renda pubblici questi dati per tutti i deputati?

Ritengo la trasparenza dell’attività svolta in funzione pubblica un dovere e quindi una necessità alla quale intendo sottopormi volentieri e in tutta serenità.
Chiunque venga eletto DEVE impegnarsi per il mandato ricevuto. E’ ben più di un lavoro, una missione, che si trasforma in frode se si carpisce con il malcostume dell’assenza la fiducia del cittadino. Ovviamente sono favorevole alla pubblicizzazione dei dati.


3) Lei personalmente a quale raggruppamento europeo vorrebbe aderire nel PE: PSE, ALDE, o un altro da creare?

Pse.

4) Attualmente il conservatore José Manuel Durao Barroso con l’appoggio unanime del PPE (suo partito di appartenenza) e di una parte sostanziale del PSE sembra essere destinato ad un secondo mandato come presidente della Commissione Europea. Lei è d’accordo? Non pensa che le forze europee riformiste e di sinistra debbano promuovere un candidato che sia espressione di una Europa diversa da quella rappresentata dal candidato conservatore portoghese?

Penso proprio di sì ….Barroso non brilla certo di europeismo!


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Edited by Krasin - 22/11/2012, 05:29
 
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the Dog (c)
view post Posted on 22/11/2012, 13:43     +1   -1




Ma vai a cagare Maga Magò, te e chi ti ha postato questo 3D propagandistico di merda (vietato da forumcommunity).
 
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1 replies since 22/11/2012, 05:12   72 views
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